Sunday 31 December 2006

Bilancio Finale

È il 31 dicembre. Domani inizierà il 2007. Ergo, il 2006 si avvia a morire, ed è giunto il momento di tirare le somme e definire cosa ha significato quest’anno per me, cosa è stato utile e cosa no, cosa positivo e cosa negativo, e che voto assegnare al complesso degli eventi.
Anche se teoricamente andrebbe alla fine, parto da questa considerazione: il 2006 è stato, nel complesso, un anno decisamente positivo. Ci sono state molte cose brutte, ma quelle belle sono state o più numerose, o più importanti, andando a far vertere l’ago della bilancia verso un bel +.
Nell’analizzare l’anno quasi concluso, inizio dall’amaro.
1) La salute. Per quanto riguarda la salute, posso dire che quest’anno è stato piuttosto disastroso. Ho aperto in bellezza con una ferita da 3 punti alla mano sinistra il 2 gennaio che ha lasciato una brutta cicatrice, passando per una sfilza di raffreddori, influenze, l’antitetanica che mi ha fatto salire la febbre a 39 in piena estate, i buchi all’orecchio che non ne volevano sapere di guarire, il raffreddore in vacanza a Malta, i capelli che cadevano, la sospetta anemia (almeno quella mi è stata risparmiata) e, ciliegina sulla torta, lo stress di avere una madre operata che non da tregua né fisicamente, né psicologicamente.
2) La situazione geografica. Questo è stato l’anno in cui mi sono reso definitivamente conto di vivere nel lembo estremo degli Inferi. Vivere su un’isola è scomodissimo per via delle ovvie difficoltà di trasporto. Quando lo dico, tutti sgranano gli occhi dicendo “Ma che dici? La Sardegna è bellissima!”.  Piacere che è bellissima, se ci venite in vacanza, ma provate un po’ a viverci. Per ogni sciocchezza tocca prendere la nave o l’aereo. Senza contare che vivere in una città piccola come Alghero è una tortura per uno che tende all’eccentricità. Tutti si conoscono e tutti sono prontissimi a giudicare senza prima dare uno sguardo a sé stessi. Senza contare la pesante carenza di strutture. Ergo, il 2006 ha aggiunto alla mia vita ad Alghero una sensazione di soffocamento, e non vedo l’ora di andarmene.
3) L’impegno. La scuola mi è proprio salita sullo stomaco. Non la sopporto più, e mi è sempre più difficile impegnarmi, trovare una motivazione. Ma mi sto comunque costringendo a fare qualcosa, il Pezzo-Di-Carta è necessario. Ho anche allentato l’impegno musicale abbandonando il pianoforte, ed ora lo pratico per conto mio senza frequentare più le lezioni. Forse, però, in ciò c’è un lato positivo, perché ora suono quel che pare e piace a me, quando, come e se ne ho voglia, e non mi lascio tediare da esercizi di meccanica o simili. Mi sono sganciato anche dal mio impegno religioso, e ho messo una pietra sopra Paganesimo e Stregoneria. Non fa per me.

Come si può evincere, i lati negativi dell’anno sono stati solo tre. Passiamo a quelli positivi.

1) Il livello personale. Questo è stato l’anno più introspettivo che abbia mai avuto. Come già accennato nel post sull’anniversario Lottiano, mi sono guardato in profondità, cercando di migliorarmi ed accettarmi. Ho superato molti dei miei complessi, a partire dall’insicurezza, fino a parte delle manie di persecuzione, per culminare con l’abbandono totale dell’odio verso Me Stesso. Adesso mi amo, mi idolatro, ho smesso di considerarmi brutto e, anzi, mi considero bellissimo. Sono passato dal disprezzo più totale verso Me Stesso al Narcisismo semi-patologico. Ho imparato a trasformare i miei difetti, nascondendoli o mutandoli in sublime. Ho scoperto la mia Gothness ed ora vivo in pace con il mio lato oscuro, trovando qualcosa di positivo anche nelle situazioni più nere, sapendo di non essere il solo a stare male e traendo coraggio da questo pensiero. Ed ho fatto anche introspettive ben più interiori, abbracciando sfumature di Me che prima avevo solo intravvisto, ma sulle quali non mi ero soffermato. Forse più per pigrizia che non perché le temessi. Anche dal punto di vista estetico sono migliorato: non ho quasi più acne, ho lasciato crescere i capelli, ho iniziato a truccarmi e a smaltarmi le unghie. E devo dire che ora mi piaccio.
2) Il livello interpersonale. Il 2006 ha portato quasi tutti i miei amici. Non mi soffermo molto su questo punto perché l’ho già affrontato nel post su Lot. Ho anche migliorato i miei rapporti con i compagni di classe (applauso), e sebbene l’umanità in generale mi faccia sempre più schifo, non desiderò più un diluvio universale perchè tutto sommato ci sono molte persone che andrebbero salvate. Inoltre, ho finalmente trovato l’Amore, e con esso la felicità.
3) Il livello culturale. Durante il 2006 ho avuto modo di completare la discografia dei Within Temptation, ho iniziato ad amare i Placebo, ho conosciuto i Delain e diverse altre band gotiche, ho assistito al ritorno degli Evanescence. Musicalmente, quest’anno mi ha portato tantissimo, a partire da (lo ribadisco perché è il mio orgoglio) la discografia completa ed originale degli Evanescence, ovvero tutti gli album ed i singoli (mi mancano solo gli EP, che ho comunque semi-originali), per finire con il concerto dei miei Dei a cui ho potuto assistere dalla prima fila. Anche la letteratura presenta un bilancio positivo, poiché ho letto il libro che in assoluto prediligo, ovvero Il Ritratto di Dorian Gray. Le mie conoscenze delle arti figurative hanno iniziato a spaziare anche fra le opere contemporanee, ma non quelle “ufficiali” (ovvero quelle che espongono nei musei e che, personalmente, trovo orrende), ma bensì i disegni e le fotografie gotiche, che hanno su di me un fascino estremo. Ultimo ma non meno importante, il cinema; quest’anno ho visto il film che mi ha maggiormente colpito, ovvero Velvet Goldmine. Inoltre, ho scoperto, come attore, Stuart Townsend, che rappresenta per me il modello della perfezione maschile (un applauso ai coniugi Townsend!). Anche se non si tratta propriamente di cinema, è sempre un campo affine, quindi ricordo qui l’ultimo capitolo del mio serial preferito, ovvero Streghe. È stata una conclusione degna degli 8 magici anni che mi ha fatto trascorrere.
4) Il livello ludico-ricreativo. Questo è stato, come già detto, l’anno di Lot, ma non solo. Ho fatto numerosi viaggi: gita in Liguria, viaggio in Siria, a Malta, la breve vacanza a Cagliari e, più importante di tutti, i due giorni di Milano. In particolare, quest’ultimo viaggio da solo è sufficiente a classificare il 2006 come anno fantastico indipendentemente da tutto il resto. Durante questo viaggio sono stati compiuti due importanti passi nella mia vita, ed ho valorizzato qualcosa che ho sempre creduto un peso ed invece era prezioso. Ho inoltre iniziato il corso di canto, qualcosa che volevo fare da molto. Grazie ad esso ho migliorato il controllo della mia voce, ed ora sentirmi che canticchio appresso alle canzoni degli Evanescence è un po’ meno una tortura.

Di conseguenza, stranamente i pro superano il contro e per la prima volta il bilancio si chiude in positivo. Adesso, spero che il 2007 sia un anno altrettanto proficuo.
Buona notte di San Silvestro a tutti.

Friday 29 December 2006

No one’s left to stop you now-yeah-yeah-yeah!

You’re not saving that…
There’s a lot of prejudice against the undead…

Origin - EvanescenceOk, ok, non sono partito di testa… O forse solo un pochino… O forse tantissimo!!
Che è successo? Ok, ve lo dico. Non chiedetemi né come, né dove e né perché, il fatto sta che dopo innumerevoli peripezie sono entrato in possesso di una delle copie OROGINALI del primo album degli Evanescence, risalente al 2000: Origin.

Come faccio ad essere sicuro che sia originale? Beh:
1) Ha il numero di serie dietro il CD, e per riprodurlo ci vogliono macchinari troppo sofisticati per essere usati in una truffa su eBay.
2) Il frame è perfetto. Quando masterizzi un CD il frame si sballa, si mette sempre almeno mezzo secondo di spazio fra una traccia e l’altra. Mentre non ce n’è né fra Origin e Whisper, né fra Away From Me ed Eternal,
3) I CD originali avevano un dettaglio che non so se fosse dovuto ad un difetto o fosse stato messo apposta, e cioè che se si fa partire la prima traccia e si tiene premuto il tasto di ricerca all’indietro, saltano fuori 36 secondi di ghost track (quella da cui è tratto il titolo e le prime due frasi del post). Anche qui, la contraffazione sarebbe difficile, molto, senza far risultare la traccia nella track-list.

Ergo, è originale per ovvie ragioni. Fatemi gli auguri, perché oggi sono la persona più felice sulla faccia della Terra (la mia felicità potrebbe essere maggiore solo se il mio Amore comparisse qui ora). Per quanto riguarda i primi due EP, Evanescence (1998) e Sound Asleep (1999), mi sono messo il cuore in pace perché sono usciti rispettivamente in 100 e 50 copie, ma ad Origin ci tenevo particolarmente.

E ora me lo riascolto!

Monday 25 December 2006

A Dark and Cozy Christmas

A Dark And Cozy Christmas by *Sebychu
Credo che l’esordio più appropriato sia un augurio di buon Natale a tutti i Cristiani che ci credono, un buon Yule a tutti i Pagani, e non credo di dimenticare nessuno.

Oggi è stata una giornata molto, molto contradditoria. Da una parte non ho avvertito affatto il Natale, se non per l’abbuffata di pasta al forno, dall’altra è stata una giornata particolare, ovattata di oscurità calda e soffice (come dice il titolo). Non so dire se potrei definirla bella o brutta, come giornata. È stata percorsa per intero da uno strano velo di apatia, quasi atarassia, che l’ha resa irreale. E tuttavia, a momenti ho incontrato qualche spruzzo di incertezza, dovuto forse alle parole che ho udito ieri sera da una Certa Persona. E tuttavia, sentivo un’ispirazione prorompente che mi ha spinto a creare numerosi avatar per Lot.
Non so, non riesco ad inquadrare oggi in nessun modo.
Credo che la colonna sonora perfetta per oggi sia Give Unto Me (Sound Asleep) degli Evanescence, misteriosa, indecifrabile, eppure morbida ed avvolgente. E l’immagine più appropriata sia A Dark And Cozy Christmas di Sebychu, che ho pescato su deviantART, oscura, ma tranquilla, solitaria ma tiepida.

Sunday 24 December 2006

Un altro anniversario


N.

Perduta Principessa

Figlia Favorita di Follia

Perfetta

Perversa…        …Ninfetta…        …Capricciosa

Spina Nera

Bambola di Carne

Attricetta dei Perduti Istanti

Anima Dannata


Insomma, di chi stiamo parlando?
Ma come? Non lo sapete? Ma ovviamente di Nereide Margot Von Lantier!
O per lo meno, questa era la Nereide che Dorian ha conosciuto esattamente un anno fa ad oggi, né più, né meno. Un’affascinante bambola di porcellana destinata a risvegliare il suo lato perverso.

Ovviamente, la data in cui Nereide e Dorian si sono conosciuti a Lot non può che coincidere con la data in cui io ho conosciuto Frikka, che è per me una delle migliori amiche che abbia mai avuto. È raro trovare un’amica con cui si può parlare di tutto, che ti ascolta senza giudicarti, che ti dice le cose come stanno anche a costo di frantumare le tue fittizie illusioni sapendo che dopo ti sentirai meglio. Grazie per questo meraviglioso anno. Anche tu hai dato un grosso contributo alla media positiva di quest anno.

NereideQuesto è l’avatar che aveva Nereide quando l’ho conosciuta. Nonostante i successivi numerosi cambiamenti, io ce l’ho ancora!

Saturday 23 December 2006

Quasi un Capodanno per me...

Sabato 23 dicembre 2006. Oggi ho fatto un anno preciso dalla mia iscrizione a Lot.

Per molti sarebbe un evento della serie “chissene”, ma non per me. Per me Lot ha avuto un’incidenza molto, molto importante e positiva. Posso dire che ha cambiato in meglio la mia vita. È il principale dei fattori che mi hanno permesso di tracciare un bilancio positivo del 2006, poiché gran parte degli altri sono connessi ad esso.

In primo luogo, per le persone che ho conosciuto grazie a Lot. Tante, tantissime, e quasi tutte importanti nella mia vita. Frikka, Simy, Valentina, Dadinu, Yeye (che ci manca), Ary&Ory, Chicca, le tre Giulie, Ale la Sis, Ale la Vampira (anche se non l’ho conosciuta su Lot, è avvenuto comunque grazie a Lot e Valentina), Alice, Ilaria, Ary l’altra… Oddei, siete davvero troppi per ricordarvi tutti! E poi, ovviamente, una conseguenza, seppure indiretta, di Lot è stato il fatto che io abbia conosciuto Te.

Un altro ruolo importante di Lot è stato quello di aiutarmi a crescere come persona. Un po’ grazie alle persone che vi ho conosciuto, molto spingendomi ad affrontare diverse introspezioni che mi hanno permesso di cogliere diverse sfaccettature della mia personalità che magari prima avevo solo intravisto ma su cui non mi ero soffermato. Un esempio lampante è la mia Gothness: prima mi limitavo a seguirla musicalmente, provando una vaga inquietudine esistenziale. Ma grazie a Lot, ed a Valentina e Alessandra che ho conosciuto tramite Lot, ho imparato ad esternarla ed ora mi sento in pace con me stesso. È sempre merito di Lot se ho acquisito una maggior fiducia in Me Stesso, forse anche troppa. In un anno, sono passato dal detestarmi completamente al Narcisismo che sfiora la patologia. E mi piaccio come sono ora. Grazie a Lot ho anche fatto un’introspezione che mi ha portato, per dirla in termini matematici, a cambiare il mio Δ in uno più serio e più naturale.

Infine, ma non meno importante, mi ha fatto divertire un mondo. Ha riempito buona parte del tempo della mia non-vita permettendomi di  assaporare la vita vera, cosa che fintanto che marcirò rinchiuso in questo buco non potrò fare. Come attività ludica è impareggiabile, senza contare che ha avuto un ruolo prominente nell’innalzare il livello della mia lingua (ho imparato un sacco di termini colti fighissimi da usare all’occorrenza) e del mio stile in chat, liberandomi dalla schiavitù dei vari xké, xò et similia.
Amo i miei due burattini, Dorian ed Orestes. Sono stati molto per me, sono due mie creazioni e li adoro inquanto tali, poiché in ognuno di loro c’è una rifrazione di me. Adoro progettare le giocate, cercare di fare le azioni elaborate, amo impersonare una parte. È come recitare e narrare al tempo stesso, ed è per questo che mi diverte.

Ed ora, non posso che sperare in un altro anno di gioco. Ad aprile farò un anno con Orestes, e credo che scribacchierò qualcosa anche allora.
Un grazie e un saluto affettuoso a tutte le persone  che ho conosciuto grazie a Lot, ed in particolare a Giovix per avermi convinto (o, per meglio dire, “costretto”) ad iscrivermi, vincendo il mio scetticismo. E mi riservo di fare anch’io altrettanto: Alessandra, iscriviti a Lot!

Tuesday 19 December 2006

La Colonna Sonora di un Amore Fantasma

Tenerezza,
Amore Infelice,
E poi Legami Emotivi.

Tutto ciò
Porta alla Luce Interiore.

We used to swim the same moonlight waters,
Oceans away from the wakeful day.

My fall will be for you,
My love will be in you.
If you be the one to
Cut me, I’ll bleed forever.
My fall will be for you,
My love will be in you.
If you be the one to
Cut me, I’ll bleed forever.


Scent of the see before the waking of the world
Brings me to thee, into the blue memory.


My fall will be for you,
My love will be in you.
If you be the one to
Cut me, I’ll bleed forever.


My fall will be for you,
My love will be in you.
If you be the one to
Cut me, I’ll bleed forever.



God Child: Riff & Cain

My fall will be for you,
My love will be in you.
You are the one to cut me,
So I will bleed forever.


My fall will be for you,
My love will be in you.
You are the one to cut me,
So I will bleed forever.
My fall will be for you,
My love will be in you.
You are the one to cut me,
So I will bleed forever.


My fall will be for you,
My love will be in you.
You are the one to cut me,
So I will bleed forever.

. . .

A questo punto qualcuno potrebbe obiettare: “Ma che diavolo c’entra Ghost Love Score dei Nightwish con God Child di Kaori Yuki?”
La risposta è: “In realtà nulla”.
Se non, forse, per il fatto che una volta ho visto su Lot un avatar fatto con l’immagine di sopra e versi di questa canzone, e da allora nella mia testa sono legate.
In verità, credo che uno dei motivi che mi ha spinto a mettere l’immagine di Cain e Riff che si abbracciano (non sono carinissimi?) è che stasera sono di umore mediamente pessimo, e quindi la mia mente è propensa a pensare ad una storia d’amore che si conclude in tragedia, come questa. Fra l’altro, il titolo della canzone (che ho tradotto in quello del post) mi sembra adattarsi abbastanza.
Ho messo solo una parte del testo di Ghost Love Score, che corrisponde a quella che preferisco, ovvero il ritornello (per un totale di circa 4 minuti su 10 di pacchianate più o meno ascoltabili)... È epica, è lirica, è metal: tre cose che mi nutrono nei periodi di malinconia. Adoro i cori di sottofondo nel ritornello, ed adoro il ritmo serrato della dizione e delle chitarre (anche se la voce di Tarja è pressoché superflua e passa abbastanza inosservata). E in queste parti, anche l’orchestra ci sta bene, e non appesantisce come invece accade in mole altre canzoni di Once. Finisco sempre per skippare tutto ciò che c’è prima e in mezzo e ascoltare quei cori a ripetizione.
“Feriscimi, e sanguinerò per sempre. Solo tu hai il potere di farmi vivere o morire, è una tua scelta”. Il senso della canzone è questo. Forse anche in questo ho visto un collegamento con God Child, perché Cain, nonostante possa scappare e salvarsi, alla fine sceglie di morire insieme a Riff (non ho ben presente come e perché, dato che non ho letto il manga ma ho solo raccolto notizie qua e là, però è così). Riff è la ragione di vita di Cain, ed innanzi alla prospettiva di perdere lui Cain decide di rinunciare alla vita. È ammirevole.

Anche io farei così, nella prospettiva di perdere il mio amore. È l’unica cosa che dà uno scopo al mio futuro e un senso al mio passato, nonché unico raggio di luce del mio presente.
Ma è un raggio di luce remoto, reso debole dalla distanza. Non riesce nemmeno a scalfire l’oscurità che mi attanaglia.


E ora ho freddo, e ho sonno. E vorrei addormentarmi e non trovare risveglio.


Chi scriverà la Colonna Sonora di un Amore Sovversivo?

Sunday 17 December 2006

Placebo, Delain, Evanescence... altri?!

Non so se avete presente i momenti in cui una canzone si fissa in testa senza possibilità di scampo. Ecco, quando le canzoni che si fissano sono molte alla volta e si danno il cambio ogni cinque secondi, c'è da tagliarsi i polsi. Voilà:

Strange infatuation seems to grace the evening tide:
I’ll take it by your side.
Such imagination seems to help the feeling slide:
I’ll take it by your side.
Instant correlation sucks and breeds a pack of lies:
I’ll take it by your side.
Over-saturation curls the skin and tans the hide:
I’ll take it by your side.

Tick-tock,
Tick-tock,
Tick-tock…
Tick-tick…
Tick, tick…
Tick-tock…

I’m unclean, a libertine,
And every time you vent your spleen,
I seem to lose the power of speech.
Your slipping slowly from my reach.
You grow me like an evergreen,
You never see the lonely me at all.

I… take the plan, spin it sideways.
I… fall.

Without you I’m nothing.
Without you I’m nothing.
Without you I’m nothing.
(Take the plan, spin it sideways)
Without you I’m nothing at all.

[ Without You I’m Nothing – Placebo ]


Chiaro, chiarissimo riferimento a “te”, soprattutto nell'ultima strofa. Personalmente adoro i testi di Brian Molko, c'è la solita sottile immoralità di fondo che mi fa tanto impazzire, oltre che trovo che molti siano stati scritti apposta per me (vedesi My Sweet Prince).

It feels so dangerous,
I don’t know where you are.
You can’t control my every move
Although you try so hard.
Accept it, leave it,
Your wisdom doesn’t make me wise.
Accept it, leave it,
Your tears don’t make me cry.

Drifting apart,
Lay me to waste.
I know your fears,
I feel your pain.
Running away
Through a spinning maze,
Running away
To a safe escape.

No compliance,
Your boundaries suffocate.
My lungs are filled
With poison in your cage.
Bruises and stains,
No power left to stand.
You held me down,
Help me rise again.

It feels so dangerous,
I don’t know where you are.
You can’t control my every move
Although you try so hard.
Accept it, leave it,
Your wisdom doesn’t make me wise.
Accept it, leave it,
Your tears don’t make me cry.

No compliance,
Your boundaries suffocate.
My lungs are filled
With poison in your cage.
Bruises and stains,
No power left to stand.
You held me down,
Help me rise again.


[ No Compliance – Delain ]


Perché ho questa canzone in testa…? Bella domanda. Seriamente, non ne ho idea, si è semplicemente piantata lì e non vuole uscirne, e si mescola con quella dei Placebo. A parte forse che stamattina Fede mi ha messo il dubbio sulla pronuncia del nome del gruppo… Dèlain? Delèn? Dìlein? Dilèin? Aiuto!
Da notare che questa canzone è un featuring. Su una base suonata dai Del-come-diavolo-si-pronunciano-Delain, i vocals femminili sono di Sharon Den Adel dei Within Temptation (li ho conosciuti proprio grazie a lei), mentre quelli maschili sono purtroppo di Marco Hietala dei Nightwish.
Ci sono poi un paio di canzoni degli Evanescence che mi martellano la testa e si mescolano a queste due, ma me le riservo per un intervento a parte. Concludo qui, riassumendo brevemente le giornate dell'esame del First:
Martedì avevo le prime quattro parti. La Reading (comprensione scritta) dovrebbe essere andata bene, sebbene i testi delle ultime due parti fossero noiosi e la concentrazione vagasse. La Writing (produzione scritta) dovrebbe essere andata, la prima parte l'ho fatta stupida perché il soggetto era stupido, mentre la seconda domanda consisteva nel consigliare al solito English Penfriend un personaggio italiano famoso per un progetto scolastico, ed ho scritto 180 parole di elogio ininterrotto di Monica Bellucci (una a caso, però che “Una”), ergo dovrei averla fatta discretamente. Pausa pranzo e poi lo Use of English (grammatica e lingua), nel quale mi sentivo meno ferrato, e che invece dovrebbe essere andato nei limiti della decenza. E poi una Listening (comprensione orale) devastante, in cui sono riuscito ad azzeccare molte cose, ma per puro miracolo. C'era lo scozzese folle e non si capiva una benemerita mazza di quello che diceva, il direttore d'orchestra soporifero nel parlare (spero non altrettanto nella sua arte) e il velista antipatico… Ma chi diavolo l'aveva composto quel CD? Ergo, non è stata una parte brillante, ma spero che sia stata almeno sufficiente. Venerdì, infine, la Speaking (produzione orale) assieme a Federica (saluto!), che dovrebbe essere andata bene.
In definitiva, non posso dirmi del tutto soddisfatto dell'esame: a passare lo dovrei passare, ma non credo sia stata una delle mie prove più brillanti. Comunque sia andato, però, lo saprò a metà febbraio, indi posso benissimo mettermi l'anima in pace sino ad allora e concentrarmi sull'imminente compito di chimica. Postmetto che non ho scritto nulla sull'esame sino ad oggi perché non volevo portarmi sfortuna da solo pubblicando notizie prima della Speaking. La sessione di martedì ha avuto anche un imprevisto molto gradito, poiché papà mi ha accompagnato da Mediaworld, dove ho trovato per puro caso il DVD in edizione speciale di The Nightmare Before Christmas, ovvero il mio lungometraggio animato preferito.

Ciò detto, buona notte a tutti ed in particolare all'Amore Mio Sovversivo (ti ho copiato il termine perché era troppo bello, spero non te la prenda… Ti amo!).

Friday 15 December 2006

Le Due del Pomeriggio – Un Mese Dopo

Esattamente un mese fa, a quest’ora, ovvero il 15 novembre alle 14:00, iniziavano le uniche quattro ore di vita vera che abbia mai provato nel corso dei miei 17 anni di vagabondaggio su questo mondo. E ricordo ancora tutto come se stesse accadendo in questo momento.

Ecco, ora ti scorgo dall’altra parte del viale che cammini, sei di spalle. Io attraverso di corsa la strada, e chiamo un po’ insicuro il tuo nome. Tu ti volti, mi vedi e chiami il mio. Mi corri incontro, io faccio altrettanto, e subito mi butto fra le tue braccia. Ecco, ora la Giulia ci raggiunge, fate le presentazioni, lei si lamenta che l’ho fatta correre. Io ti faccio una domanda, un po’ timidamente, tu annuisci, e subito le mie labbra carezzano la tua guancia. Sorridiamo, ci prendiamo per mano e andiamo verso la stazione della metro, la Giulia che parla incessantemente e noi persi nella beatitudine della reciproca presenza.
Ora stiamo scendendo le scale. Volto il capo per osservarti, ammiro la tua bellezza. Sono felice, felice come mai prima. Un rapido sguardo alle tue labbra, oggetto del desio delle mie. Ma attendo. Attendo il momento giusto in modo che sia qualcosa che ricorderò sino alla Morte.
Ecco, dopo una corsa all’edicola della stazione per comprare il biglietto siamo sulla metro. Programmiamo il pomeriggio: a Milano Centrale per comprare il mio biglietto del treno, poi da Sin Factory, e poi si vedrà. Arriviamo alla stazione, e faccio la fila per il biglietto abbracciato a te. Mi parli delle tue insicurezze, io ti dico che ti capisco. La Giulia parla, ma non ricordo di cosa… In questo momento, quattro dei i miei cinque sensi sono occupati solo con te. La tua bellezza che stupra la mia vista. La tua voce che rapisce il mio udito. Il tuo profumo che inebria il mio olfatto. La tua pelle che sazia il mio tatto. Ed il gusto che ancora languisce.
Adesso stiamo uscendo dalla stazione. Ci guardiamo intorno in cerca del tram che dobbiamo prendere. Io e te ci teniamo sempre per mano. Ci avviciniamo alla biglietteria, il tipo ci indirizza dall’altra parte della piazza. Il bus sta arrivando, saliamo subito e prendiamo posto dietro. Tu vicino al finestrino, le spalle al conducente, io accanto a te, e la Giulia di fronte. Lei parla, parla, parla... e io, fra le tue braccia, non la ascolto, ti osservo, ti accarezzo, cerco le tue labbra, però solo per un bacio casto. Non voglio certo che tu ti metta problemi. E invece qualcosa nella tua reazione al mio gesto è inaspettato, non mi lasci più andare via, le tue labbra accolgono le mie e deliziano il mio gusto. Shock, brividi, beatitudine che si diffonde in tutto il corpo: ti sto baciando! Il tuo sapore che prende il controllo del mio gusto. E poi di nuovo, e di nuovo…
Perdiamo la fermata, ma che importanza ha? Scendiamo, e ci facciamo un pezzo di strada a piedi, sbagliamo direzione, la Giulia cerca di orientarsi, ed io penso solo a te… E poi il resto del pomeriggio.

Amore, mi manchi. Ci sono momenti in cui mi sembra sia trascorsa un’eternità da quando ci siamo salutati alla stazione con quel bacio interrotto dall’annuncio che il tuo treno stava partendo. Eppure ricordo tutto quanto nei minimi dettagli. Il rivivere quelle quattro ore è il mio passatempo preferito per trascorrere le ore scolastiche. Ti amo e non posso più fare a meno di te.


Ed oggi è un mese che stiamo insieme.
Un mese di vita del mio Amore Sovversivo.

Monday 11 December 2006

Chilled to the Morrow

Sto cercando di sembrare calmo, ma in realtà, come recita il titolo dello sproloquio (che è una frase di The Other Half (Of Me) dei Within Temptation), sono ghiacciato sino al midollo.
Ok, dannazione, sono pronto per questo diavolo di esame. Domani farò quattro delle cinque parti, ovvero Reading (comprensione scritta), Writing (produzione scritta), Use of English (grammatica e lingua) e Listening (comprensione orale). La Speaking (produzione orale) sarà venerdì.
Per quanto riguarda Reading, Listening e Writing, le faccio pressoché perfette. Nella Speaking me la cavo egualmente bene. Forse, se non presto sufficiente attenzione potrei toppare qua e là nello Use of English, ma non credo tanto da comprometterne il risultato, considerando anche che se faccio le altre quattro parti bene e quella non molto bene passo comunque perché si fa la media totale.
Eppure non riesco a non sentirmi il cuore stretto in una morsa e le dita di ghiaccio. Sto cercando di distrarmi sperimentando la creazione di un nuovo puntatore per il mouse
, sebbene sia abbastanza soddisfatto anche della mia preda attuale. Però la cosa non mi aiuta minimamente... Sono teso e infreddolito, e non ho nessun abbraccio in cui abbandonarmi, non ho labbra che mi consolino, non ho alcun respiro che mi tiene caldo, e non posso che accontentarmi del Suo sostegno morale a distanza. Il che è già moltissimo, anzi, è più che sufficiente... Perché starei scantonando in ogni caso, anche se M. fosse qui, quindi potrebbe fare ben poco. Amore, mi basta sapere che mi pensi e mi sostieni da lì (se poi mi casti anche un incantesimo di buona fortuna, io non lo respingo mica, eh?).
Fra l’altro, mi si pretende pure che stacchi presto, quindi non ho molto tempo a disposizione… Non so quanto riuscirò a dormire bene, però farò almeno un tentativo…
Ri-auguratemi buona fortuna!


Aggiunta delle 22:30 circa:

Diciamo che sono riuscito a far passare quasi tutta la tensione: mi è bastato fare uno squillo e mandare un messaggio a M. per tranquillizzarmi. Ora mi sento più sicuro sulla mia riuscita… In qualche modo il Suo amore ha un effetto molto benefico su di me.

Grazie anche per questo. Ti amo sempre di più, ogni giorno che passa, e ogni momento lontano da te non farà altro che rendere più dolce quello in cui potrò assaporare nuovamente le tue labbra.
Buonanotte, amore!

Quando una settimana inizia bene

Non per spaventarvi, ma oggi sono di ottimo umore!
A cosa è dovuta questa rarità? Ma semplicemente al fatto che un qualche pezzo della caldaia di scuola ha reso l’anima e ha mandato a donzelle l’intero impianto di riscaldamento. Ne consegue che, fino a quando non lo sostituiranno (e trattasi di diversi giorni), si entrerà alla terza ora. Ergo, ogni mattina avrò due ore di sonno bonus più la gioia di non vedere la mia “adovata” di chimica sino a data da destinarsi e saltare la lezione del mio “adovatissimo” di ginnastica di mercoledì. Se poi la cosa si protrae fino ad almeno la fine della settimana, mi perderò anche un totale di quattro ore dell’altro “adovato”, ovvero latino&italiano.

In realtà, però, per domani non mi cambia nulla, poiché mi sarei comunque dovuto assentare da scuola per andare a Sassari e dare l’esame del First. Se tutto va come deve andare, mi leverò il viaggio pomeridiano di lunedì, e me ne resteranno solo due.
Auguratemi buona fortuna!!

Sunday 10 December 2006

My Memories keep You near...

Chi sa dirmi precisamente come dovrebbe fatta essere una buona giornata?
Perché io non me lo ricordo mica.


Di certo non è stata buona la maggior parte del 10 novembre, ovvero un mese fa. Poi è arrivata una notizia che mi ha letteralmente fatto balzare il cuore fuori dal petto. Poi il discorso “Ma mi sbaglio o no…?”, e la certezza di essere innamorato di M. mista alla speranza di aver capito bene, di essere ricambiato. E la mia 
risposta, forse un po’ a bruciapelo.

Questi ricordi sono gli unici pensieri a cui mi posso aggrappare per continuare a sopravvivere.

Ti amo
.



Ah, P.S. per tutti: siccome ho bisogno di distrarmi un po’ dai miei casini, ho pensato di farmi prendere un po’ dall’atmosfera natalizia e no messo una canzone intonata con il periodo sul Santuario. Se v’interessa saperlo, è Gothic X-Mas dei Within Temptation. Ho messo pure il testo scorrevole sotto.
Missing
si prende un mesetto di vacanza, però la lascio, così la potrete sempre sentire.
Enjoy!

Friday 8 December 2006

My Immortal: grazie, Amy.

Sono passati 10 mesi dall’ultima volta che ho pianto. Non sono del tutto sicuro, ma dovrebbero essere più o meno esatti oggi, l’8. E oggi, dopo tanto tempo, ci sono finalmente riuscito di nuovo.

In realtà, la causa occasionale è stata estremamente banale: non mi si accendeva una delle ghirlande di luicine dell’albero in allestimento. Obiezione: Io non sono cristiano, perché lo faccio comunque? Avevo intenzione di postare a riguardo, ma è successa questa cosa più importante e ho lasciato perdere. Di conseguenza, riassumo: essendo l’Albero della Prosperità nato come rito pagano, ovvero appendere frutti all’abete come buon augurio per un inverno prospero, lo faccio in quest’ottica.
Comunque, il fatto che le lucine si fossero fulminate ha avuto un ruolo piuttosto marginale. In realtà si è trattato di una catarsi da tutta la tensione che ho accumulato questo periodo.
A venire in mio soccorso e sciogliere il mio blocco è stata, neanche a dirlo, Amy Lee. Sì, ancora una volta Lei. Ricordo nitidamente che un anno fa, mentre facevo l’albero, ascoltavo Oceanborn dei Nightwish. Quest’anno, invece, ho voluto sperimentare la combo Origin-Fallen-The Open Door degli Evanescence. Inizialmente canticchiavo con allegria, ma poi la Mater ha iniziato ad entrare sempre più di frequente in salotto, avvelenandomi il pomeriggio. Poi, intorno alle quattro, raggiungo il punto di rottura con la storia della ghirlanda mentre l’hi-fi spandeva le note di My Immortal (Band Version), ovvero la bonus track della mia edizione di Fallen. In buona sostanza, diciamo che questa è stata la causa occasionale che ha tirato fuori tutto lo stress di questo periodo (di cui mi sono lagnato nel post precedente), che è stato poi canalizzato in pianto dalle note del piano di Amy, degli archi di sottofondo e dalla sua voce. E’ stata una cosa improvvisa: il campo visivo a iniziato a sfumare nei suoi bordi… Sono riuscito ad aggrapparmi a quella sensazione che stava già fuggendo, concentrandomi sulla canzone, e presto l’intero campo visivo è stato offuscato. E poi le lacrime. E dopo i singhiozzi.
E adesso sto bene e mi sento leggero come non accadeva da tempo.

Comunque, mi sembra doveroso un omaggio ad Amy, per ringraziarla di avermi aiutato a sfogarmi un po’. Quindi, riporto di seguito il post della canzone che mi è stata tanto catartica.


My Immortal

My Immortal – Evanescence

I’m so tired of being here
Suppressed by all my childish fears.
And if you have to leave
I wish that you would just leave:
Your presence still lingers here,
And it won’t leave me alone.

These wounds won’t seem to heal,
This pain is just too real,
There’s just too much that time cannot erase.

When you cried I’d wipe away all of your tears,
When you’d scream I’d fight away all of your fears,
I held your hand through all of these years,
But you still have all of me.

You used to captivate me
By your resonating light,
Now I’m bound by the life you left behind.
Your face it haunts
My once pleasant dreams.
Your voice it chased away
All the sanity in me.

These wounds won’t seem to heal,
This pain is just too real,
There’s just too much that time cannot erase.

When you cried I’d wipe away all of your tears,
When you’d scream I’d fight away all of your fears,
I held your hand through all of these years,
But you still have all of me.

I’ve tried so hard to tell myself that you’re gone,
But though you’re still with me
I’ve been alone all along.

When you cried I’d wipe away all of your tears,
When you’d scream I’d fight away all of your fears,
I held your hand through all of these years,
But you still have all of me.

Morality Plays



Io, Henry, e tu, Dorian.
Ti va di giocare…?



Tanto lo so che posso vincere:
Riuscirò a corrompere la tua anima
Ed incoronarla con una Ghirlanda di Narcisi.


Riflessioni su Away From Me

Oggi non è stata proprio quella che può essere definita una bella giornata…

No, in realtà non è corretto dire che è oggi, la pessima giornata. È il periodo che è pessimo, tutto, nel suo complesso. Da una parte c’è la scuola, le levatacce per fare colazione e arrivare in tempo, dovendomi fare una ventina di minuti di strada a piedi ogni santa mattina, i professori che pretendono rispetto senza volerne dare in cambio. I voti, le borse di studio, le materie, i compiti… Tutto mi sta diventando indigesto.
Finisce la scuola, torno a casa e trovo la Mater con il suo fottutissimo piede operato (lo so, bonjour finesse), che non fa altro che lagnarsi sul fatto che non la calcolo abbastanza e che talvolta mi rifiuto di darle una mano in casa. Forse la Signora non si rende conto che è già un impegno gravoso sopportarla. Povera donna, non gliene faccio una colpa, non è colpa sua se ha il piede tutto a dolori, ma è oggettivamente pesante sostenere le sue lamentele e le continue chiamate.
Abbiamo infine la mia semi-pendolarità, il fatto che un pomeriggio sì e un pomeriggio no devo inscatolarmi su un pullman ed andare a Sassari per il corso d’inglese per il First e l’Advanced. È pesante doversi fare un’ora di viaggio perché l’itinerario del pullman è una delle più grosse troiate che la storia moderna ricordi. Presa singolarmente, ognuna di queste cose può sembrare innocua, ma quando formano la Trinità Riunita, l’unico motivo che mi trattiene dal fare una strage è l’amore di M.

In effetti, in questo periodo sto ascoltando molto sovente Away From Me degli Evanescence, la canzone di cui ho precedentemente postato il testo. Perché in questo momento ricalca pari pari la mia vita. Tutto intorno a me mi disgusta. Le cose che ho creato, quelle che ho ottenuto, sembrano perdere ogni importanza.
Sto perdendo il mio narcisismo. Non che stia smettendo di amarmi, semplicemente ho perso ogni voglia di prendermi cura di me. Così i miei capelli sono perennemente scomposti, la barba non fatta, i vestiti, soprattutto in casa, trasandati e l’acne lasciata ad imperversare. Restando qui, perso e solo nell’ombra, non ho motivo di curare il mio aspetto. E tutto ciò che posso fare è protendermi verso qualcosa di più e desiderare di perdermi in Te, e che tu venga a portarmi via da qui, dall’orrore di ciò che sto diventando marcendo in questo fetido buco.

Portami via da qui!

Thursday 7 December 2006

Away From Me

I hold my breath as this life starts to take its toll.
I hide behind a smile as this perfect plan unfolds.
But oh, Goth, I feel I’ve been lied

To lost all faith in the things that I’ve achieved, and I

I’ve woken now to find myself
In the shadows of all I have created.
I’m longing to be lost in You
Away from this place I’ve made
Just take me away from me.

Crawling through this world as disease flows through my veins
I’m looking into myself, but my own heart has been changed.
I can’t go on like this,
I loathe all I’ve become.

I’ve woken now to find myself
In the shadows of all I have created.
I’m longing to be lost in You
Away from this place I’ve made
Just take me away from me.

Lost in a dying world I reach for something more.
I have grown so weary of this lie I live...


I’ve woken now to find myself
In the shadows of all I have created.
I’m longing to be lost in You…

I’ve woken now to find myself
I’m lost in the shadows on my own.
I’m longing to be lost in You,
Away from me.

[ Evanescence ]

Saturday 2 December 2006

È Natale, si può fare di più!

Accidenti, siamo già a dicembre… Manca poco al Natale! (…sottinteso, per chi ci crede).
Le città si coprono di lucine colorate, le vetrine dei negozi di ghirlande e neve finta, ed inizia la corsa a cercare un regalo per gli amici… Il solito periodo natalizio, in buona sostanza. Il quale offre ottimi spunti di riflessione.
Non volendomi soffermare sul solito discorso riguardo l’ipocrisia che, spesso, diventa vera e propria arte recitativa e come tale va apprezzata, mi voglio piuttosto lagnare sulla… boh, mi voglio lagnare perché sono in calo di zuccheri e mi è venuto il malumore.

Parlando di calo di zuccheri e Natale cosa può venire in mente? Il panettone! Con la stupida, idiota pubblicità della Bauli, quella con il bambino che regala pezzi di panettone a destra e a manca cantando “È Natale, è Natale, si può fare di piùùùù!”.
Personalmente quella pubblicità mi da ai nervi. In primo luogo, per il fatto che il bambino elargisce il dolce solo perché poi si aspetta una lauta ricompensa (e si imbroncia pure quando essa tarda ad arrivare), ma soprattutto per la frase “Il panettone Bauli è buono, proprio come te”. Ora, se quel panettone fosse buono come me, la Bauli avrebbe già dichiarato il fallimento. D’accordo, magari non provocherebbe una morte da intossicazione alimentare in seguito ad atroci sofferenze intestinali, ma risulterebbe quantomeno indigesto. Questo dimostra chiaramente come la pubblicità ci prenda per una massa di deficienti che, nella loro infantilità, credono ancora che tutti siano buoni. Ma dove? Ma quando? Ma si sono accorti di come gira il mondo? Mah…
Ad ogni modo io la trovo altamente diseducativa: da una parte, presenta una visione del mondo troppo illusoria ed ottimistica, mentre dall’altra insegna ad agire sempre per il proprio tornaconto, mascherando la cosa come “altruismo”. Ora, nulla contro l’egoismo, anzi, io sono il primo ad agire sempre in cerca di un qualche vantaggio, ma almeno lo ammetto candidamente senza problemi.

Se poi parliamo di prodotti alimentari e pubblicità odiose, allora non posso fare a meno di lanciarmi in un’invettiva contro la Mulino Bianco. Tutte le pubblicità dei prodotti Mulino Bianco mi fanno venir voglia di prendere il televisore a mazzate. Ma chi cavolo le fa, Ratzinger?
Porca miseria, ma non se ne sono accorti che ormai la famiglia tipo non è più quella che presentano loro? Che non esiste più solo lo schema standard “Papino-lavoratore-mammina-casalinga-due-figli-di-cui-un-maschietto-e-una-femminuccia” ma, al contrario, questa è ormai una minoranza?
Personalmente, la Mulino Bianco mi sembra davvero in mano alla Chiesa cattolica: è una continua ostentazione della famiglia stilizzata “di un tempo”, senza un minimo di volontà di aggiornamento, ed il fatto che questo modulo si ripeta per ogni prodotto equivale ad un’implicita accusa nei confronti dei nuclei familiari di diverso tipo: per come la vedo io, ignorano volutamente il mondo delle madri lavoratrici, delle donne separate con figli, delle coppie di fatto, di quelle dello stesso sesso, e tacendo queste realtà pongono un solo modello da seguire, etichettando silenziosamente come “sbagliati” gli altri. È semplicemente anacronistico.
Per non parlare della stupidità degli spot in sé. Tralasciando la musica del Gladiatore che trovo estremamente irritante, prendiamo ad esempio il Gran Cereale: piove, e la tipa mangia i biscotti dentro casa. Ad un certo punto le cade un cereale intero dal biscotto e lei, molto intelligentemente, lo raccoglie, lo interra in un vaso e lo mette fuori sotto la pioggia. Ma ragazza mia! Ma un cereale cotto non germoglia nemmeno se sta scendendo il Diluvio Universale!

Ed ora che mi sono sfogato un po’, vado a pranzo, così mi passa il calo di zuccheri e mi torna il buonumore… spero…

Friday 1 December 2006

Retrospettiva

Non so dirvi se sono ammattito o solo annoiato, comunque ho riletto tutti i post che sono stati fatti sul Santuario, dal primo all’ultimo (e sto anche correggendo orrori che prima non avevo notato...). Sono cambiate un sacco di cose  da allora, ed in parte lo devo anche al Santuario.
Nel primo post, che risale esattamente ad un mese prima del giorno più bello della mia vita, scrissi: “Spero che questo blog mi porti in qualche modo fortuna”. Accidenti, se me ne ha portata! È tramite il Santuario che ho conosciuto il mio amore!

Ho anche notato l’evolversi delle mie ossessioni e del mio innamoramento. Partendo da D., passando per l’incontro con M.
Ho rivissuto il mio sogno del bosco, quello con Nicole Kidman, che ha avuto, a quanto sembra, un’incidenza piuttosto importante sugli avvenimenti successivi.
Ho scorto dei riverberi di un flirt che avevo avviato molto incautamente e che non ha dato frutti, forse “fortunatamente”.
Sono tornato con la mente al giorno in cui ho detto tutto a D., all’incertezza, al sollievo di non temere di perdere un’amicizia fantastica che ha contribuito a farmi conoscere M... E la preoccupazione che ancora mi attanaglia per il fatto di non riuscire a piangere (ieri, all’ora di disegno, un paio di canzoni mi ci hanno di nuovo portato vicino, ma di nuovo niente).
E poi, il modo in cui lentamente, al pensiero esclusivo di D. si aggiungeva quello d M., molto discretamente all’inizio, per poi diventare sempre più potente. Credo di essere stato innamorato di both of them, per un certo periodo. Cose che a me capitavano regolarmente. E poi…
Venerdì 10 novembre. La giornata era stata orrenda: mamma che era andata a Civitavecchia a farsi operare e quello che poi avrei probabilmente rimpianto come uno dei più enormi sbagli della mia vita che era sfumato. Di umore pessimo a causa di un pomeriggio insulso, ho iniziato a sfogarmi nel Santuario. Non mi era mai capitato di postare tre volte di seguito, ma quel giorno, tre settimane fa esatte ad oggi, è stato molto particolare... I primi due post erano di puro sfogo, e poi… Una persona che mi saluta su MSN, dicendomi di leggere il suo blog solo dopo la sua disconnessione. Un post che mi lascia, inizialmente, di sasso, e che poi inizia a scaldarmi il cuore. Ed il panico, il panico di aver interpretato male, il desiderio disperato di essere io il destinatario di quel post. E poi il bisogno di far sapere a quella persona, M., che sarei stato a Milano pochi giorni dopo. Ed M. che mi riporta in vita.
Ed ecco poi la gita a Milano, l’incontro con Amy, il principio della mia felicita che viaggiava sulle labbra di M., il catastrofico rientro ad Alghero che non mi ha ucciso grazie al suo amore.
Ed ora, Dorian Gray che occupa la mia mente. In quel testo riconosco uno ad uno tutti i miei pensieri, le mie credenze, le mie verità, cesellate e rese sublimi. Mi ha ricordato le ragioni del mio essere come sono e mi ha fatto fremere di un nuovo amore per Me Stesso. L’unico effetto collaterale potrebbe essere che non troverò mai più un libro tanto interessante.

E questo è quanto. Non so, oggi ero in vena di tirare le somme sul blog, e fra un mese dovrò tirare le somme su un intero anno. Ma di questo non anticipo nulla.