Thursday 22 November 2007

Quelle due parole






Me l’ha detto e sono rimasto senza parole per un minuto buono. E poi ho dovuto mettere un certo impegno per non convincermi che fosse un sogno.



Thursday 15 November 2007

Le Due del Pomeriggio - un anno dopo

Alla fine, è passato tutto. L’amarezza, il rancore, anche quella punta d’odio. Resta solo quell’affetto strisciante che il suo ricordo mi suscita, quell’allegria al pensiero di quella giornata, e la gratitudine per tutto ciò che ha fatto in quel giorno, nelle due settimane precedenti e nei due mesi successivi.

Spero di risentirti, prima o poi.

Wednesday 14 November 2007

November, the 14th

È in momenti come questo che ti accorgi di come la tua percezione del tempo sia totalmente sballata. Il concerto degli Evanescence è, per me, qualcosa di appena accaduto, da cui è passato pochissimo tempo. Già sono rimasto perplesso quando mi sono accorto che era trascorso un anno dalla pubblicazione di The Open Door, ma ora sono proprio sconvolto.

Ps: per il gusto di sapere com’è andato, il resoconto dettagliato lo trovate
qui.

Sunday 11 November 2007

I shrink and shrink until I’m gone…

Inizio a detestarli, i week-end.
Sono esausto, totalmente senza forze. Ma non sto male per il dolore delle ferite, sto male per la stanchezza della lotta.

Sotto la doccia mi è tornata in mente una fantasia che avevo ogni giovedì mattina alla scuola materna, intorno ai 4 e 5 anni. Ero lento a mangiare, a quei tempi, tranne che il giovedì, quando c’era il minestrone. Non so se fosse per via della forma della pasta che ci mettevano (non ridete: i ditalini), ma scambiando il senso di sazietà con fatica, quando poi andavo a bere immaginavo delle rovine, con cespugli, colonne spezzate con intorno rampicanti ed un cielo plumbeo, sulle quali iniziava a piovere.

And I will put my terms to the test to put the ghost to rest.

The Evil C.

Io lo so, lo so, diamine, cos’è che ti allontana da me. Lo so, ed è qualcosa che odio con tutte le mie forze, ma contro cui non posso lottare.

E reprimo le manie omicide, soffoco un desiderio di eliminare fisicamente una persona tanto bruciante quanto mai ho provato.

E rabbrividisco, tremo di freddo, mi brucio le mani sulla stufa pur continuando a tremare, ad averle gelide.

E voglio essere lì, voglio portarti a casa, farti dormire un po’ fra le mie braccia, svegliarti se hai un incubo, carezzarti se stai male.





(Dei, perché devo conoscere una delle tipiche donne wildiane con i loro melodrammi, le capitolazioni come attacco per difesa e tutte le altre idiozie?)

Friday 9 November 2007

Twenty Years to Go

Lo giuro, non scriverò più che le cose vanno bene e che sono felice, perché subito dopo inizio a morire lentamente. Poi mi riprendo, sì, torno in vita, ma non è comunque piacevole.
Oggi dovrebbe essere una splendida giornata. È iniziata superbamente, nella prima ora, subito dopo la mezzanotte, e subito dopo aver riattaccato ho pensato: secondo il romanzo, oggi è il compleanno di Dorian Gray, dai, posso anche permettermi di essere di buon umore.

Niente di più sbagliato.

A parte che non incontro eccessive difficoltà nello svolgere gli esercizi di matematica, a parte che anche se c’era ginnastica non ho comunque fatto una cippa, è poi arrivata la mazzata di filosofia, con un voto inferiore alle aspettative (positivo, nemmeno male, ma non per me). I messaggi scambiati con la Perversione, la telefonata, e poi una melodia che mi entra in testa, nulla che io ricordi di conoscere, nuova! Sono ispirato, sto componendo! La registro sul cellulare, il tempo di arrivare a casa che l’ho già dimenticata e non la riconosco più. E dire che ci stavo pure scrivendo sopra un testo. Parole buttate su una base effimere, precipitate nel vuoto più assoluto.

E dire che dovrei essere felice, diamine. Ieri ho ritrovato l’anello a forma di pipistrello che avevo comprato a Milano, da Sin Factory, quel celeberrimo 15 novembre dell’anno scorso, e che avevo perso il giorno dopo, nel momento stesso in cui sono arrivato ad Alghero. Ero così felice, eppure ho dovuto avvelenarmi il pomeriggio a fare una cosa antipatica. Ma questo è l’ordine naturale delle cose, ormai ci sono abituato.

Quello a cui non mi abituo è l’estrema irritazione che la giornata odierna mi porta. Non c’è UNA cosa che funzioni, una, dio cerbero, una! Dal computer allo svago. Ho solo voglia di piagnucolare un po’, spaccare qualcosa, sentire il rilassante e catartico rumore dei vetri che si rompono, vedere schegge e brandelli dappertutto.


A proposito: oggi è il 9 novembre, ed io ho 18 anni. Ciò significa che, se i miei piani non cambiano, mi restano esattamente vent’anni di vita.

Sunday 4 November 2007

Volemo scrivere?

Quando qualcosa tenta di incrinare il mio sistema di valori, non c'è migliori difesa che rileggere Il Ritratto di Dorian Gray. Cosa che dovrò fare a breve, ma non ora, sono totalmente distratto.

Sì, d'accordo, basta con le frasi che dicono tutto e niente. Suppongo sia da più di un mese abbondante che gli attenti (ed ipotetici) lettori si staranno chiedendo come va la mia vita. Sembro non essere più in grado di scrivere altro che non deliri insensati, stralci di canzoni, frasi sibilline e frammenti di notizie.

La verità è che sono tanto pigro. La verità è che alzarmi presto per andare a scuola mi toglie ogni energia per qualunque attività mentale troppo impegnativa che non mi garantisca un adeguato risarcimento sotto forma di divertimento. Ma stranamente, stasera sono in vena di Splinder invece che di Lot.

Che dire? Ultimamente la mia vita non va male. Con questo non intendo dire che va tutto a gonfie vele, ma almeno c'è sempre qualcosa che mi risolleva l'umore. Anche se la mattina ho le occhiaie e ho sonno, la notte prima è sempre ottima. Anche se una giornata sono pieno di impegni, c'è sempre un sms o un mms che arriva. Anche se la Mater, nel suo pragmatismo esasperato, non fa che enumerare conseguenze e problemi, ho la certezza che ne sia valsa la pena. Anche se ho da versare delle lacrime, poi arriva la sua voce. Anche se in alcuni momenti sono troppo depresso, triste, scazzato, stanco per apparire bello perfino a me stesso, continua a trovarmi bello. Anche se siamo lontani, sa come gratificarmi. Oh, è così bello essere il Capriccio di una simile Perversione!

A proposito, date uno sguardo a questo:

Thursday 1 November 2007

Those words

L’ha detto. All'improviso, travolgendomi con la forza di ciò che è inaspettato. Qualcosa che mi ha riscaldato nel profondo e mi ha quasi portato alle lacrime, per una volta di gioia.

È curioso: quando sono io a dirlo, ride. Quando lo dice a me, piango.

Desidero solo il suo abbraccio, ora.