Tuesday 31 May 2011

Stralci di conversazione con interferenze radio

“Rule #5 of a Gentleman: ‘Never let a girl think she has a chance when you know she doesn’t’.”
“Che in realtà è valido for boys too.”
“Tanto lo so come andrà a finire, e mi viene da vomitare al pensiero.”
“Anche io ho una vaga nausea se penso al mio. Da parte sua c’è totale immobilità, è oltremodo frustrante.
Hai provato a pensare che magari non gli interessi? Magari vuole davvero avere solo un rapp  o  rt... ... .. ... ... . ..... ..... . ... . . .... . . . . . ... .  ... .... . .. . .. .. . . . . . oltremodo imbarazzato.”
“Sì, in effetti ci ho pensato, e inizio a credere sia questo il caso. Ma evito di pormi il problema fino a quando le f... .... . ..... .... . ..... . . ... . . . . . .. . .... . .. ... . .... ... . .
“Pensa questo: lui cerca di... ... . .... .. . ...... . . ... . . . .. . . ... . . . ... . . dritto! E capiamolo, poverino, non p perder... ..... . . .... . . ..... . . .. .. . . .. . . . . ... .....

Ora, non è propriamente questa la conclusione a cui volevo arrivare, giusto per evitare di farmi film mentali inutili ma, tolto il fantasy, di fatto ho in mano un buon modo per rimandare il problema e non pensarci più fino a data da destinarsi.

Bene. Finalmente messo a tacere il cuore con questo semplice ma brillante compromesso, posso concentrarmi su domande meno spinose ma altrettanto importanti: come dovrei fare a credere che uno che non solo si veste e pettina in maniera talmente stylish e impeccabile da far invidia a qualsiasi stilista, ma mi fa pure una cover di Kylie Minogue, sia etero?


Dai, “etero” e “cover di Kylie” sono concetti che non fanno a pugni, ma proprio a borsettate!

Monday 30 May 2011

The Air Shed Tears

The air shed tears from eternity’s mighty well,
And in the distance, a mournful cry
Passed on by a guest of wind.

Tired Raindrops by ~exence

A soul of solitude,
Forsaken, forgotten,
Crossing the bridge.

[ Atrox ]

“Sto scadendo nel ridicolo, proprio come temevo e volevo evitare.”
“Perché?”
“Perché sto aspettando. Non sto a vedere cosa succede, sto aspettando.”
“Distraiti. Lo so che ti sto dicendo l’esatto opposto di quello che ti ho detto finora, ma oh, visto come vanno le cose, se quell’altro non si sveglia…”

Wednesday 25 May 2011

It rains



In the courtyard, birds singing.
Through the window, bells ringing.
Oh so tall and wide, these confining walls,
I look upon the world below.

Sorrow seals our lips tightly.
Horror stalks our sleep nightly.
But my heart escapes from this attic room:
I’m running freely though the town.

I remember, remember you.
I remember, still close to you.
No need to fear the distance here.

Peace is shattered by oppression.
Tainted oil meets rejection.
Yes, and just in case I should soon return,
My secret letters I will leave.

I remember, remember you
I remember, still close to you.
No need to fear the distance here.

Boarding the train I take in one last look.
I’ll keep these memories with me forever.

I remember, remember you.
I remember, still close to you.
No need to fear the distance here.

I remember, remember you.
I remember, still close to you.
No need to fear the distance here.

[ Secret Letters - Hyde ]

Fuori lampeggia, tuona e diluvia, e io, la finestra aperta a lasciar entrare il profumo della pioggia che cade, mi sento di umore disgustosamente romantico. Vedesi video e canzone di cui sopra, che trovo sconvolgentemente belli (specie la canzone), così come la pianta con quattro fiorellini rossi che, abbarbicata al muro di fronte alla mia finestra, agita i suoi rametti sotto il vento e la pioggia.

Dopo questa pausa-Hyde, però, credo che mi terrò il mio umore disgustosamente romantico e tornerò ad ascoltare la playlist con Last Curtain Call dei Theatre of Tragedy e Superheat dei The Gathering. Che sarei finito ad ascoltare il primo a manetta in questi giorni era prevedibile, ma stranamente sono abbastanza fissato anche con i The Gathering, così se non altro diluisco.

Monday 23 May 2011

Ventidue

Avevo qualche riserva, l’anno scorso, a superare i ventun anni, perché ero affezionato al numero degli anni del mio pargolo letterario, ma devo dire che anche ventidue è un numero che mi piace. Anzi, un po’ lo sento il mio numero, visto che è il giorno in cui sono nato. Per cui, per un altro anno posso evitare di impanicarmi circa l’età.

Questo è stato un compleanno insolito per i miei standard: fuori a bere (la sera del 21, però), tanto alcool in circolo, tanta compagnia e ancora tanto alcool; e oggi, invece, a giocare al Nintendo Wii in mezzo a un raduno di player lottiani disillusi del forum dell’ExtremeLol, a cui sono andato con Linda. E la sera al Paulaner con la Fra, per concludere in bellezza con una megapizza. Devo dirlo, mi sono divertito un sacco, anche se ho bevuto decisamente troppo e a causa dello sciopero di Trenitalia mi è saltato il set fotografico che avevo in programma in Parco Sempione a Milano con Briar Rose. Possano quei disgraziati essere stipendiati a pane, acqua e calci nei denti; per i festivi facciamo pane, latte e due calci nel sedere.
Da notare che stavolta la Mater ha battuto tutti ed è stata la più veloce in assoluto a farmi gli auguri, al telefono a mezzanotte in punto (quando ero ancora sobrio, per fortuna), seguita a ruota dall’allegra brigata del Lol dal vivo e dalla Bloempje di nuovo al telefono, e via via tutti gli sms. E poi, per la prima volta, la valanga di notifiche su Facebook, a cui sono riuscito a rispondere senza perderne nemmeno una. Fra l’altro, fa un certo effetto ricevere gli auguri di compleanno dalla propria cantante preferita, ma Nell è stata davvero carinissima e dolce. E rimanendo in tema musicisti che adoro, mi hanno scritto anche Kristian Sigland, Justin Elswick di Sleepthief e Spythriller, Lorentz e Hein dei Theatre of Tragedy e perfino Laurie Ann Haus dei Todesbonden. Ho sempre trovato affascinante come i social network abbiano cambiato il modo di relazioonarsi con i personaggi (più o meno) famosi, e questo è un argomento che tratterò nel dettaglio in separata sede, però fa comunque strano ricevere gli auguri da persone per cui si nutre una così forte ammirazione artistica.
Tralasciando però le attività ludiche, le reti sociali allargate e quant’altro, questi ventidue anni sorgono sotto un auspicio che avevo abbandonato ormai da alcuni anni, e che uno dei messaggi che ho ricevuto rafforza infinitesimamente. Non so dire se negli ultimi dodici mesi sono maturato o meno, visto che sono essenzialmente diventato solo più misantropo e individualista, ma se non altro quest’anno ho deciso di essere più sincero con me stesso e non continuare a negare l’evidenza. Chi vivrà vedrà.

Friday 20 May 2011

Helpless fangirl

Ok. Ce la posso fare.

Prima Nell, con la quale sono passato da qualche occasionale scambio di PM sul Foro dei Theatre of Tragedy a chattare nemmeno tanto di rado sul Male.
Po Kristian dei The Crest, il marito di Nell, con il quale ugualmente siamo in corrispondenza sul Male, e che mi ha passato in superesclusiva alcune vecchie demo dei The Crest e una nuova dei The Black Locust Project.
Poi Marjan degli Autumn che mi mette i mi piace alle foto e me le commenta.
Poi Silje dei The Gathering che, ai miei complimenti per la nuova canzone, ha risposto dicendomi che spera di rivedermi a Milano al prossimo tour, e quindi si ricorda di me.

Adesso anche Anders Jacobsson dei Draconian. Sì, proprio lui, Anders “DioDelSesso” Jacobsson mi ha scritto sul Male.

Ok, in realtà ha risposto ad un mio pm in cui gli chiedevo alcune cose sul primissimo demo dei Draconian, ma dato che il mio PM è datato 26 gennaio, la cosa è arrivata talmente inaspettata che è come se praticamente mi avesse scritto ex novo. E non solo mi ha promesso i testi al più presto, ma ha caricato appositamente per me alcune delle canzoni che mi mancavano.
Ora, seriamente, come posso non amare profondamente quest’uomo? Come posso non essere una fangirl e un’aspirante e volenterosa groupie? Come faccio a non *inserire scena altamente yaoi qui* appena lo vedo?
E in tutto ciò, chattando con Nell pensavo di essermi ormai abituato ad avere a che fare con i miei cantanti preferiti sul web, ma Anders... Anders non è solo uno dei miei cantanti preferiti, è anche una delle mie fantasie erotiche preferite. Ho rischiato il collasso quando ho letto il messaggio (che mi è arrivato in chat, giusto per farmi sbarellare di più).

Qualcuno mi porti un defibrillatore al più presto!

Tuesday 17 May 2011

Disgelo momentaneo(?)

I wish you were here
Close by my side.
I feel so alone
I need you.
Come save me.
Come save me, child,
‘Cause I can’t go on,
I need you.

[ Passage - Elusive ]


Tutta questa mia instabilità inizia a diventare a dir poco ridicola. Per non dire fastidiosa.
Conviene che questo disgelo resti momentaneo.


Sunday 15 May 2011

Cold

Fuori piove. Kari Rueslåtten si alterna ad Emilie Simon nel fare da colonna sonora al mio pomeriggio, e intanto chatto tranquillamente su messenger e gioco su Supernatural. Ludwig, il bellissimo Dollfie che mi è arrivato un paio di giorni fa come regalo di compleanno (in anticipo per evitare problemi postali) da parte della Sara-Luna, che l’ha anche customizzato in base al mio personaggio di Supernatural, è seduto qui accanto a me e ogni tanto gli sistemo la camicetta o i capelli, o gli cambio la posa. In sostanza sì, sto facendo le coccole a una bambola.
E intanto penso che mi sto nuovamente raffreddando. Non si tratta di una questione di vie respiratorie, stavolta, sebbene la primavera di cui parlavo solo ieri si sia spenta all’improvviso per lasciar posto a questo molto gradito stralcio di autunno improvviso, ma più del mio solito problema: quando inizia a mancare il riscontro dell’altra parte, la gente smette di piacermi. Probabilmente è una forma di autodifesa per giocare d’anticipo ed evitare anche solo di arrivarci, ad un rifiuto, figurarsi affrontarlo, ma a questo giro mi dispiacerebbe davvero se capitasse. Cioè, in realtà la pochezza di riscontro non mi permette di esserne davvero sicuro, ma dati i presupposti credo mi dispiacerebbe. O qualcosa del genere, comunque. Boh, quello.

Ah, in tutto ciò ho anche aperto un blog su Blogspot. Ma non ho la minima intenzione di abbandonare o sostituire il Teatro, tutt’altro: in primo luogo, quel blog è in inglese e per un pubblico internazionale; in secondo, a scrivere non è Alessandro, ma GothicNarcissus. Il che, in sostanza, significa che è un blog fotografico in cui parlerò solo degli aspetti artistici della mia vita, senza mettere nulla del personale che invece metto qui sul Teatro. Se siete interessati alle mie questioni fotografiche, fate un salto su GothicNarcissus Photography e buona lettura.

Saturday 14 May 2011

Grigliata all’aperto

Oggi ho scoperto che le grigliate all’aperto sono divertenti e poco faticose; a patto che, come ho fatto io, ci si sieda sotto il gazebo a ridacchiare quando opportuno e chiedersi se si finirà a mangiare carne cruda o a dar fuoco all’intero vicinato mentre si osserva gli altri affaccendarsi intorno al barbecue per accendere il fuoco, il tutto senza muovere un dito. E sì, anche stravaccarsi sull’amaca opportunamente posizionata all’ombra e dondolarsi fino ad addormentarsi dopo pranzo è piacevole. Non faceva troppo caldo, c’era l’ombra, una leggera brezza, e con tutto che normalmente non amo non amo l’aria aperta mi è piaciuto.
Il motivo per cui non amo stare all’aria aperta in primavera/estate è presto detto: sono un po’ paranoico circa pruriti, formicolii, pungolii e altre possibili sintomi che possano indicare la presenza di antipatici insetti sulla mia pelle; non tanto perché ho paura degli insetti (non ne ho, ad eccezione delle blatte), ma perché non voglio ritrovarmi a combattere contro bollicine, arrossamenti e pruriti vari causati da quei simpatici esserini. In effetti, in aggiunta ai vari, detti, ribaditi ed ancora ripetuti motivi per cui odio la “bella” stagione, c’è anche il proliferare di moscerini, mosche, moschette, mosconi, api, vespe, zanzare e altri robetti volanti che ronzano nelle orecchie, lasciano rossori o finiscino allegramente in bocca, negli occhi o praticamente ovunque. E l’unico motivo per cui non ho menzionato tutto ciò nei precedenti rant sulla primavera è solo che non trascorrevo una giornata all’aeperto così da anni.

Oh, è altri due punti a favore della giornata sono stati che:
a) I miei sforzi di lyric writer, arrangiatore di demo abbozzate e compositore di linee vocali sono stati abbondantemente apprezzati.
b) Ho trovato il set definitivo a due passi da Monfalcone: bosco, fiume con tronchi caduti che lo attraversano, laghetto, mini-diga alquanto industrial, chiesetta neo-gotica e muro di pietra inghiottito dall’edera, tutto concentrato in cinquanta metri quadri o meno. Ho assoluto bisogno di Sorellina qui ed ora!

Alla fine della fiera

Lo sai, io non sono tipo da avere rimpianti, ripensamenti o simili. Ma questo caso è un’eccezione. Alla fine della fiera, mi sono pentito di essere andato con te. E devo essere proprio sincero sul motivo?
Sotto sotto, non m’importa nulla che poi le cose siano andate come sono andate. Che fosse una scopata e via era una delle possibilità contemplate sin dall’inizio (la più probabile e quella che mi andava più a genio); che a posteriori ci fossimo ripromessi “era solo una scopata, ora amici come prima” ma poi in realtà l’“amici come prima non ci sia stato” (da parte tua, essenzialmente) mi frega ugualmente poco; che tu sia sparito e nel frattempo mi sia passata proprio la voglia di sentirti, e ora ci parliamo a malapena, nemmeno è un grosso problema. In fondo, i sentimenti, le emozioni non sono mai eterni e immutabili, allora l’intesa c’era e ora non c’è più, fine.
Ciò che mi ha fatto pentire è che tu non sei questa gran bellezza. Non lo sei ora, e non lo eri nemmeno allora. Questo non cambia. E di essere andato con uno che non è poi così bello, io, proprio io, mi dà un grosso fastidio. Un po’ me ne vergogno, perfino. Poi vabbè, sotto sotto non è che mi piacessi nemmeno particolarmente, la situazione mi intrigava e faceva viaggiare l’ormone liberamente e ho colto la palla al balzo; per questo, alla fine della fiera, ritengo che sia stato un enorme spreco di tempo ed energie per qualcosa che non solo non m’interessava davvero, ma che non era nemmeno esteticamente all’altezza mia e dei miei standard.


Bella conclusione per una serata iniziata con: “Claudio, credo che il mio problema sia la totale assenza di autostima”, vero?

Monday 9 May 2011

Last Curtain Call

I Theatre of Tragedy non hanno mai avuto vita facile. Dopo l’eccezionale successo del loro primo album, le cose hanno subito iniziato ad essere sì scintillanti, ma con molta oscurità sotto, se non addirittura oscure con qualche scintillio di tanto in tanto, e tali si sono mantenute fino alla fine della loro carriera. Il tumulto di continui cambi di line-up durante i primi due album, la label che ficcava continuamnete il naso nella produzione di Aégis, una buona fetta dei fan che si è inalberata perché non c’era il growl (sì, c’è gente che considera Aégis spazzatura per questo); poi la svolta industrial/synthpop che ha scatenato l’Armageddon con fan che dicevano tutto e il contrario di tutto, una Liv Kristine sempre più intrattabile, distante e interessata più ai suoi affari solisti, fino alla sofferta decisione di licenziarla per permettere a lei di concentrarsi sulle sue priorità e alla band di sopravvivere. E infine, una nuova label che non solo non ha saputo promuovere e valorizzare gli ultimi due album in una scena metal ormai riluttante a riconoscere il valore di questi “traditori” (dicosa, poi? del Gothic Metal di fine secolo? dell’Incantevole Creamy?), ma che, ciliegina sulla torta, si è addirittura tirata indietro all’ultimo momento per la produzione del DVD, costringendo la band a fare una colletta fra i fan per poter filmare, postprodurre e pubblicare il lavoro.
 


Beh, la cara AFM dovrebbe solo mettersi in ginocchio sui ceci e vergognarsi. Non solo perché trattare in questa maniera una band che ha segnato la storia del Metal è indegno, ma perché il DVD che non volevano produrre è una piccola perla, la migliore conclusione di una carriera che, a dispetto di tanti problemi, ha offerto una produzione musicale di tutto rispetto e sempre diversa per diciassette anni.
Nella sua edizione standard, il DVD ha da offrire non solo le 18 canzoni del concerto d’addio tenutosi a Stavanger il 2 ottobre 2010, ma anche materiale bonus che include video delle ultime prove il giorno prima, un tour report ricco di momenti esilaranti, ed una lunga intervista ai sei membri della band in cui si descrive l’arco della loro carriera, con i relativi alti e bassi, gli obiettivi raggiunti, le perdite lungo la strada, e anche le opinioni che ognuno ha sui compagni di band. L’unica, piccola pecca del DVD può essere individuata qui, tuttavia: la mancanza di sottotitoli (eccetto che per le parti in norvegese) potrebbe rendere leggermente difficile la comprensione agli spettatori che peggio si destreggiano con l’inglese, dato che alcuni membri della band hanno un accento abbastanza forte, ma non è qualcosa che pregiudica la godibilità dell’opera.

Sul concerto non sto a soffermarmi a lungo, visto che ho già avuto modo di descrivere ampiamente le mie impressioni a suo tempo, e mi limito a dire che non solo la qualità del suono è cristallina, ma che le riprese sono un vero gioiello e riescono allo stesso tempo a dare l’impressione di assistere dal vivo alla performance e ad essere un’opera d’arte per conto proprio, che va a valorizzare il lavoro che la band fa sul palco. Rispetto a ciò che è stato eseguito non ci sono grosse differenze, ad eccezione della mancanza dell’intermezzo alla tastiera che Lorentz Aspen ha suonato prima di And When He Falleth (cosa abbastanza ovvia, dato che serviva da riempitivo mentre i supporti di registrazione venivano cambiati), mentre del resto dello show non è stata cambiata né omessa una singola nota. Dal punto di vista visivo, inoltre, c’è da aspettarsi una piccola sorpresa sulla traccia conclusiva, Forever Is The World, ma non stiamo a spoilerare cosa.
Menzione particolare va al comparto grafico del DVD. Una lode speciale va riservata all’aspetto molto professionale sia del menù che del booklet: il primo presenta degli effetti animati lontani mille miglia dai terribili livelli di kitsch che altre produzioni del genere hanno saputo raggiungere, mentre il secondo offre una carrellata di immagini sapientemente assemblate per un risultato d’insieme di rara gradevolezza. In questo caso c’è a dirlo: già solo il pacchetto vale l’acquisto.
Si è parlato di edizione standard; ce n’è infatti anche una speciale, che abbina al DVD un CD audio contenente 10 delle canzoni registrate live. Ma chi fosse interessato ad un live album completo non deve preoccuaprsi: parallelamente al DVD, verrà infatti pubblicato un CD audio contenente sedici delle canzoni registrate al Folken (purtroppo senza Lorelei e Cassandra a causa di leggeri problemi nella registrazione del suono; il che, devo dirlo, è un vero peccato visto che, in particolare sulla prima, la performance di Nell Sigland supera il meraviglioso).

Traendo le conclusioni, questo live DVD è un must per tutti gli ascoltatori di Gothic Metal, sia di fine secolo che attuale, interessati ad un'ottima release live, così come ai fan della band, nuovi e vecchi, che potranno godere di una performance epocale - la migliore mai realizzata dalla band a detta di fan storici che ne seguono le vicende sin dagli esordi - e che copre l’intero arco della carriera dei Nostri, affiancando alle canzoni più nuove anche vecchi classici riportati a nuovo splendore pur rimanendo fedeli alla loro forma originale. Un superbo regalo d’addio ai fan da parte di una band che non solo ha saputo creare un genere, ma è anche riuscita a reinventarsi costantemente, seguendo il proprio percorso musicale senza mai scendere a compromessi.
 

Theatre of Tragedy by GothicNarcissus

Parlando di cose un tantino più personali, invece, vorrei far notare che di tanto in tanto mi si vede in mezzo al pubblico, in quattro occasioni anche in primo piano: su Venus mentre canto con grande passione, su Storm mentre strillo con decisione, e due volte su Forever Is The World, prima mentre canto e piango assieme e poi mentre piango proprio disperato. Ancora non ho deciso se la cosa mi entusiasma o mi imbarazza.
Ciò che invece mi entusiasma decisamente è l’aver visto la mia foto della band sul booklet del DVD e, qualche pagina più avanti, la dicitura: “Bandphoto by GothicNarcissus”. Rendiamoci conto: sono sul booklet del DVD d’addio della mia band preferita; c’è una mia foto e sono nei credits; OMIODDIO!
Ok, basta, la smetto, promesso. Me ne torno a guardare il DVD così mi passa l’infarto.

Thursday 5 May 2011

Ma ‘sti figoni tedeschi?

Qualcuno dovrebbe spiegarmi una cosa: perché deviantART è piena zeppa di bellissimi ragazzi tedeschi dai lunghi e fluenti capelli, con visi perfetti dalla carnagione pallida, vestiti in modo magnifico e tutto il resto, mentre dopo un’intera mattinata trascorsa da infiltrato nell’università di Düsseldorf non ho visto un singolo ragazzo che fosse almeno guardabile? Davvero, uno, dico uno! Cosa fanno, i bei ragazzi tedeschi, si nascondono sotto terra quando sanno che sto per arrivare?
In compenso, ho attaccato bottone (assieme a Eva) con un ragazzo davvero carino in treno, parlando del fatto che rischiavo 41 euro di multa perché non avevo obliterato il biglietto (cosa difficile, visto che a quanto pare avevamo preso l’unico treno senza macchinette obliteratrici della Germania). Anche se, ovviamente, non si è andati oltre le chiacchiere, però è stato davvero un bel vedere. Ciao, ragazzo tedesco carino di Essen, non dimenticherò mai i tuoi occhi verdi.

Per chi si chiedesse cosa ci faccia in Germania (e perché mai mi sia intrufolato nelluniversità di Düsseldorf), Eva compie gli anni dopodomani e mi ha invitato assieme a vari altri membri del forum dei Theatre of Tragedy alla festa di compleanno con annessa visione in anteprima di Last Curtain Call. Così, oltre al dvd e alla buona compagnia, mi godrò anche una cinque giorni di Germania. Buono, no?