Monday 6 February 2017

Dei e pianeti

Mi è stata posta una domanda molto pertinente: essendo io ateo, com’è che mantengo una posizione molto netta nei confronti della religione e controbatto con argomentazioni logiche e scientifiche quando la fede altrui si allarga troppo, mentre non solo tollero, ma flirto e sono affascinato dall’astrologia, e trovo sciocco che si sprechi tempo a smontarla con argomentazioni scientifiche?
O, detto in soldoni, perché due pesi e due misure per cose che sono altrettanto prive di fondamento?

A livello personale, nonostante tutto mi considero una persona moderatamente spirituale (ed è una cosa con cui la mia parte razionale ha problemi a scendere a patti). D’altro canto, il bisogno di spiritualità, di qualcosa che trascenda il mondo tangibile, è un costrutto plurimillenario che, come società, ci ha accompagnati dalle origini dell’umanità e, come individui, ci viene inculcato sin dalla primissima età: si tratta di un retaggio culturale talmente radicato che non si può semplicemente cancellare con un colpo di spugna. Nei momenti in cui ho voglia di staccare la spina al cervello, lo riempio in questo modo, con qualcosa che mi diverte (ho già parlato del fascino che la simbologia legata a zodiaco e tarocchi esercita su di me) e che non percepisco come dannoso. Poi però torno serio e baso le mie decisioni quotidiane su altre cose ben più concrete. L’importante è essere consapevoli che la cosa non è concreta.

E qui veniamo al livello sociale: francamente, non ho un problema con la fede altrui in quanto tale (ho superato quella fase perché è stupida). Se uno vuole credere in Yahweh, Allah, l’oroscopo o la Teiera di Russell, per me è liberissimo di farlo. Ho meno problemi con l’astrologia perché, semplicemente, a livello sociale occupa il posto che le spetta e che, secondo me, spetterebbe anche la religione: una credenza strettamente personale che ognuno è libero di praticare nel privato, dove non fa danni agli altri.
Trovo sciocco che qualcuno si chiuda in casa per una settimana perché ha paura di Mercurio in quadrato con Giove ed entrambi sono dissonanti col suo ascentente? Certo che sì. La cosa è un problema per me? No.
Non lo è perché, ai piani alti, nessuno approverebbe una legge che vieta ai Gemelli di sposare gli Scorpione perché, secondo Susanna Schimperna, sono una combinazione poco adatta. Nessun giudice impedirebbe a un Sagittario di adottare un bambino perché ha Saturno in transito e porta rogne. In memoria storica, mai i Leone e gli Ariete si sono fatti la guerra perché una città è la città santa del loro segno, e nessun predicatore ha mai fomentato i Capricorno ad attaccare gli Aquario perché non la vedono come loro. I parlamentari non votano le leggi citando Paolo Fox come giustificazione, i censori non censurano i media perché non rispecchiano il quadro astrale. Se un genitore fa mancare qualcosa al figlio in base all’oroscopo, nessuna norma sociale ne giustifica il comportamento; e magari qualche impiegato potrà negare un servizio a qualcuno di un segno che gli sta antipatico, ma non c’è nessun “Astrological Freedom Act”, effettivo o proposto, a proteggerlo dalle conseguenze delle sue mancanze. E se qualcuno si fa abindolare da un astrologo e inizia a sganciargli soldi, l’astrologo si becca una denuncia per truffa e la legge fa il suo corso senza che una Società Suprema degli Astrologi insabbi le cose e lo trasferisca altrove.

In sostanza, quindi, più che avere due metri di giudizio su due cose altrettanto prive di concretezza, ho due reazioni diverse perché diverso è l’impatto sociale che hanno. Percepisco l’astrologia come meno dannosa perché ha una dimensione strettamente personale che la società non legittima come forza trainante. Nel momento in cui dovesse pervadere il tessuto politico e giuridico del mio paese, sarei il primo a tenere sermoni su come la posizione prospettica di una luce nel cielo sullo sfondo di disegni altrettanto prospettici non abbia, scientificamente parlando, alcun valore, e che qualsiasi nozione che dice il contrario è superata, poiché nata in un periodo in cui la scienza non aveva ancora coperto quel campo.
D’altra parte, nel momento in cui la religione verrà ridotta a divertissement strettamente personale, quando il sistema politico e giuridico che regola la mia vita di cittadino riconoscerà che un credo non ha basi concrete e ne diventerà totalmente impermeabile, non sentirò più il bisogno di tenere sermoni scientifici e filosofici sulle incongruenze che minano la presunta oggettività del divino e rovinare la festa agli altri.
Dopo tutto, già ora evito di farlo gratuitamente e dibatto solo con quelli che tentano attivamente di impormi il loro credo o di discriminarmi sulla sua base. Così come manderei a quel paese qualcuno che venisse a dirmi che sono una larva umana e dovrei andare all’inferno perché l’astrologia dice che i Gemelli sono brutte persone.

1 comment:

  1. ...mi piace il tuo modo di pensare :) ...
    (io vorrei avere ancora la costanza di mantenere il blog =_=')

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